“Terzo Tempo-persone che generano valore sociale” è un progetto di formazione e ricerca dell’Ambito territoriale di Garbagnate Milanese. Già attivo nel 2015 ed oggi alla sua seconda edizione, è animato da una settantina di soggetti: associazioni, famigliari di persone con disabilità, cooperative sociali ed operatori degli enti pubblici del territorio. Con la regia dell’Ufficio di Piano dell’Ambito di Garbagnate Milanese ha l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità. I partecipanti lavorano in gruppi e insieme costruiscono progetti per affrontare tematiche individuate insieme e, in questo momento, rivolte alla residenzialità per le persone con disabilità, le persone giovani con disabilità lieve e le persone con disabilità complessa, in particolare le persone con disturbo dello spettro autistico.I progetti sono finanziati dall’Ufficio di Piano dell’Ambito di Garbagnate Milanese e da Fondo SirioFondazione Comunitaria Nord Milano.

CAF Due ha aderito al bando di Terzo tempo con 2 progetti: “Affidi-Amici”, di cui è capofila, e “Generazione di fenomeni”, di cui è partner.

Affidi amici

L’affido educativo non professionale rappresenta un’ulteriore occasione per le famiglie di persone con disabilità di riflettere ed elaborare il tema del “dopo di noi” attraverso un processo che favorisce l’inclusione della persona e della famiglia nel tessuto sociale. Questo progetto nasce dall’idea di far incontrare due disponibilità a favore della persona con disabilità: quella dei familiari ad allargare la cerchia di persone deputate alla presa in carico del proprio caro e quella dell’affidatario, che si propone inizialmente di trascorrere del tempo con la persona disabile ma, con il tempo, di diventare figura di riferimento nella sua vita. In prima battuta il progetto mira a soddisfare il bisogno di supportare le famiglie nella gestione del tempo libero della persona disabile, rispondendo all’esigenza di socializzazione diffusa e di instaurare relazioni interpersonali significative al di fuori della famiglia d’origine; rimane tuttavia sostanziale anche un’azione volta ad un’analisi attenta del territorio per verificare la disponibilità di famiglie volontarie che intendono offrire la loro disponibilità alla creazione di percorsi di affido, e familiari che intendono condividere con loro questa modalità per la definizione del progetto di vita nell’ottica del “Dopo di noi”. Nello specifico quindi il progetto dell’affido educativo non professionale consente alla persona disabile di fare esperienze in autonomia, rinforzando le proprie competenze relazionali, in un’ottica di emancipazione dalla famiglia d’origine, attraverso il coinvolgimento di persone non facenti parte della rete dei servizi già nota, ma con il coinvolgimento di tirocinanti universitari e volontari. Il progetto però si propone anche di preparare le basi affinché questa esperienza non si esaurisca nel dare una risposta al bisogno d’integrazione della persona con disabilità legata ad un ambito che potremmo definire come “gestione del tempo libero”: la prospettiva a lungo termine vuole aprire la possibilità di considerare l’affido non professionale come forma di collaborazione per progettare il dopo di noi.

GENERAZIONE DI FENOMENI

L’azione principale su cui verte il piano di programma è l’abitare con particolare accento sul tema del pronto intervento;si propone come prima sperimentazione su scala ridotta di un format ampliabile e replicabile che sa costruire legami su più livelli interconnessi:

  • creare una rete di posti letto di pronto intervento, utilizzabili da persone con disabilità il cui caregiver di riferimento sia impossibilitato alla cura a causa di urgenza o di urgenza programmata;
  • creare uno spazio nella rete online in cui registrare e scambiare velocemente informazioni utili a reperire il posto di pronto intervento nel minor tempo possibile;
  • creare una rete tra servizi che si adoperano nella loro specificità a rispondere a bisogni connessi all’emergenza abitativa momentanea o al bisogno residenziale permanente, aperti ad implementare azioni innovative e favorevoli a costituire una filiera a protezione differenziata attraverso connessioni tra le progettualità specifiche portate avanti per il Sostegno ai gruppi AMA e per lo Sviluppo di una rete di affido non professionale
  • mettere in contatto operatori diversi che, lavorando con le persone con disabilità e le loro famiglie, rappresentano parte delle loro relazioni più significative e sono spesso i portavoce dei loro bisogni, desideri e diritti
  • implementare la rete dei familiari, già attiva attraverso i gruppi di auto mutuo aiuto e nel percorso “Terzo Tempo – persone che generano valore sociale”, attraverso momenti di condivisione e formazione volti a favorire una maggiore consapevolezza sul “dopo di noi durante noi”, finalizzati a favorire il passaggio dal piano della riflessione al piano dell’azione coerente, anche di sostegno reciproco
  • mettere in contatto gli attori del progetto con le persone della comunità appartenenti all’associazionismo e al volontariato, diffondendo una cultura della solidarietà e dell’inclusione che travalica lo specifico settore della disabilità, anche attraverso la condivisione di percorsi formativi specifici come quelli portati avanti dal progetto sull’Educazione all’affettività e sessualità.

Entrambi i progetti verranno avviati a fine giugno 2021 e avranno durata di un anno. Per aderire, supportare o avere maggiori informazioni, scrivere a: animazione@cafdue.it oppure telefonare a 0299041415 e chiedere di Francesca Rovati, Responsabile di Casa Agàpe